Nel marasma susseguitosi all’accettazione di Tsipras del cappio offertogli dall’UE oramai, in quella che fu la “sinistra antagonista” emerge di tutto. E così tra una sbalorditiva quanto autorevole rivalutazione dell’accordo capestro e prevedibili accuse di “tradimento”, spunta pure la glorificazione di Varoufakis il quale ha la sfrontatezza di presentarsi come quello che avrebbe elaborato “il Piano B”: <<Volevo emettere “pagherò” denominati in euro, tagliare il valore dei bond greci acquistati dalla Bce e ridurre unilateralmente il debito, con l’obiettivo di ottenere condizioni migliori. Ma il direttivo di Syriza ha votato contro e ha deciso invece di fare maggiori concessioni alla controparte.>>
Peccato che Varofakis dichiarasse esattamente l’opposto in una intervista di neanche una settimana fa; peccato che, appena un mese fa, avesse erogato una ennesima rata (7 miliardi di euro) per il pagamento degli interessi sul debito pubblico; peccato che non abbia fatto o detto assolutamente nulla di quanto ora dichiara. E dire che, se lui o Tsipras avesse avuto un minimo di accortezza (anzi, di linea politica), si poteva andare a Bruxelles per trattare e non già per subire.
(articolo già pubblicato nel 2015 nel sito http://pecorarossa.tumblr.com/